Nel post precedente abbiamo visto che lo sviluppo scientifico non sempre viene comunicato adeguatamente.
Con Chiara, ci siamo spesso poste delle domande riguardo il Tagliamento. Ma gli abitanti del fiume cosa pensano del fiume stesso? In che modo lo considerano importante, e cosa credono sia la cosa giusta da fare per la sua gestione?
Abbiamo preparato un questionario per capire la relazione tra il fiume e le persone che ci abitano accanto. Abbiamo organizzato le domande in modo da soddisfare tre criteri:
- che fosse basato su tutto il fiume e non solo su alcune sue parti
- che fosse rivolto a tutti, non solo a portatori di interesse o abitanti di alcune zone
- che fosse trasferibile, quindi che la metodologia fosse generale
Abbiamo posto domande per capire il valore che le persone danno al fiume, le priorità di sviluppo, le attività sul fiume, e il rischio da inondazioni. In poco più di un mese abbiamo ottenuto più di 4000 risposte!! È un numero molto alto che dimostra l´enorme interesse da parte delle persone per il Tagliamento.
Che cosa possiamo vedere da queste risposte?
Abbiamo organizzato un articolo di ricerca basato su parte delle domande del questionario, in particolare comparando il rischio da inondazione percepito (stimato mediante le risposte al questionario) e le mappe ufficiali di rischio da inondazione.
Qui vedete la risposta ad una delle domande, in cui abbiamo chiesto quanto è pericoloso il Tagliamento nell´alto, medio e basso corso:
Un paio di cose saltano all´occhio:
- La maggior parte delle persone che ha risposto al questionario percepisce un rischio molto alto nel basso corso
- Nell´alto corso, al contrario, c´è una grande incertezza relativa al rischio da inondazioni
Nell´articolo abbiamo discusso questi risultati di rischio percepito in funzione delle mappe ufficiali di rischio. Queste vengono emesse in base ai tempi di ritorno degli eventi di piena. Il tempo di ritorno indica una indicazione di ogni quanto tempo un certo evento si può verificare. Per tempi di ritorno elevati (> 100 anni), la percezione del rischio è in buona corrispondenza con le mappe ufficiali. Invece, non si sa molto degli effetti di eventi che potrebbero succedere relativamente spesso, ogni 20-30 anni. Questo ha a che vedere con la comunicazione e le discussioni sul rischio idraulico relativo al fiume, che è molto piú presente sia nelle testate giornalistiche che nella sfera politica.
Questo questionario è stato per noi motivo di grande entusiasmo, e sono orgogliosa che il mio dipartimento abbia preso carico delle spese per prepararlo e per pubblicarne i risultati. Un altro motivo di orgoglio è che questi sono i primi lavori in cui Chiara ed io abbiamo lavorato "da sole", insieme ad altre due giovani ricercatrici, Ana Stritih e Constance Brouillet.
Un altro articolo su una rivista prestigiosa é in preparazione! Non vedo l´ora di raccontarne i risultati. Nel frattempo, sto imparando a comunicare quello che faccio in termini di ricerca scientifica. Ulteriori informazioni nel prossimo post!
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