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INTERESSI

Birdwatching

Ogni volta che visito un nuovo paese, colleziono un libro di birdwatching locale e scopro i piccoli grandi tesori del posto. È una vera sfida trovarsi in un posto nuovo e non essere in grado di riconoscere la maggior parte degli uccelli...

Per me il birdwatching é una forma di meditazione. Soprattutto quando viaggiamo, tendiamo a fare troppo e a non goderci appieno il presente. L'osservazione della natura è il modo per trovare una cura a questo problema, almeno per me.

Mi piace anche abbinare il birdwatching con l'esercizio... Ad esempio, ecco sul blog le mie avventure in bicicletta in Michigan!

Per aiutare a monitorare la presenza di uccelli, quando faccio birdwatching faccio una lista di tutto quello che vedo e la salvo su un sito che si occupa proprio di questo, di raccogliere, controllare e analizzare le osservazioni di persone come me. Io uso eBird, del Cornell Lab of Ornithology. Ho iniziato a utilizzare eBird solo nel 2017 e mi sono subito resa conto che il mondo della "scienza dei cittadini" è allo stesso tempo stimolante e complicato. Anche io non sono così brava, e quando uso eBird mi accorgo dei miei limiti. Ma questo è il punto: tutti possiamo farne parte e contribuire a preservare la natura attraverso la biodiversità.  

Per anni, prima di avere il mio progetto, il mio lavoro dei sogni sarebbe stato studiare i modelli di migrazione degli uccelli: mi affascinano la capacità di orientamento e la memoria degli uccelli. Chi lo sa, forse uno dei miei prossimi progetti di ricerca potrebbe essere anche su questo!

 

 

 

Pallavolo

 

Non riesco a spiegare quanto sia difficile non essere più una giocatrice. Sono una palleggiatrice, il che significa che non attacco praticamente mai  – ma fare punto è tutto quello che ti interessa quando sei bambina e vuoi affrontare il mondo (e distruggere la palla). La mia "storia" da palleggiatore è iniziata quando il mio primo vero allenatore mi ha detto convinto “Sei un palleggiatore, Anna”. All'epoca ero un po' alta, quindi la scelta non sarebbe stata automatica (di solito quando hai 10-12 anni le ragazze più basse vengono scelte per palleggiare, perché non arrivano così in alto e questo rende difficile attaccare). Ha semplicemente detto che ero un palleggiatore, che ce l'avevo dentro.

 

All'inizio, ne sono rimasta sconcertata. Anche io volevo schiacciare, distruggere la palla!! Poi, per alcuni anni, mentre mi allenavo come palleggiatrice, non ci ho pensato. Oggi che ormai non gioco piú, capisco che aveva ragione: mi piace prendere le decisioni, organizzare la tattica di gioco, essere il direttore d'orchestra.

 

Vorrei poter tornare da lui e dirgli "Ho capito".

...Mi viene in mente che forse sarebbe più appropriato dire che "ero" una palleggiatrice. Sarebbe una bugia in ogni caso: non sto più giocando, ma la mia mente non lo sa e continua a cercare di allenarmi in ogni modo possibile.

 

 

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